Annego, non posso nuotare
non c’è un’onda libera da cavalcare
sto in questo supermercato
sudato come un baccalà
il conto è già qua ed è salato
In un tripudio di colori
ne è sbocciato un altro giù in città
che regala come niente odori
e ogni genere di amenità
cantanti e attori di varietà
Il mercato abita la gente
e chi ci campa bene e chi per niente
ché non ha l’anima
del tutto uguale a questa varietà
Rivedo l’espressione di mio nonno
che non se lo sarebbe detto mai
la nostra veglia, il nostro sonno
merce qualunque che poi smetterai
come sai, da qui a domani
C’è un esercito di imbonitori
arroccato nella mente altrui
usa i denti come i roditori
e guarda un po’ quei denti siamo noi
gente comune che fa i fatti suoi
E ci mettiamo ad arginare il fiume
non conoscendone il percorso o il nome
non conoscendo che
dei nostri posti, la moglie e i buoi
E questa caro nonno è una palude
non si capisce la profondità
è in superficie che la merce scade
e sotto sotto chi c’è che lo sa come andrà da qui a domani
Annego non posso nuotare (…)
Il mercato abita la gente
e chi ci campa bene e chi per niente
ché non ha l’anima del tutto uguale a questa varietà
È come una palude
non si vede la profondità
ci si chiede sotto sotto chi c’è che lo sa
Enrico Guerzoni: violoncello – Mirco Menna: chitarra e voce – Roberto Rossi: batteria, percussioni – Massimo Tagliata: fisarmonica
testo e musica: Mirco Menna, Paolo Nanni
Ed. Felmay